Ultimamente, leggendo le interviste di grandi ex calciatori (tipo Gigi Riva) e avendo avuto la fortuna di parlarne direttamente con Gianni Rivera, ho capito che i fuoriclasse del passato non amano il football odierno.
Proprio come il sottoscritto.
Tanti inutili passaggi laterali, troppi palloni giocati all’indietro, poca velocità di pensiero e zero dribbling.
E poi vogliamo parlare del potere acquisito dal portiere, coinvolto con i piedi più del regista?
Manca soprattutto la visione di gioco panoramica, la capacità di trovare il fatidico ultimo passaggio: quello che ti smarca davanti al portiere avversario.
Ecco, tolti quei quattro o cinque top player in grado di illuminare il gioco, oggi l’ultimo passaggio è diventato un optional introvabile.
Anche per questo il calcio di oggi appassiona meno di un comizio di Enrico Letta.