Avete presente “Cucine da Incubo” con Antonino Schwarzenegger Cannavacciuolo? Il copione è sempre lo stesso.
C’è un ristorante che ha meno appeal di Zanda e Rosato e uno chef che, al confronto, Benedetta Parodi sembra Gordon Ramsay. Le pietanze che escono dalla cucina spaventerebbero anche Adinolfi e Galeazzi a digiuno da ventiquattro ore, infatti i clienti scappano a gambe levate neanche avessero visto Gozi e Nardella. Così, al proprietario, disperato, non restano che due opzioni: vendere a Mino Raiola oppure telefonare ad Antonino Schwarzenegger Cannavacciuolo. Buona la seconda. Così Cannavacciuolo arriva nel locale, sponsorizzato dalla barba ai piedi e, dopo essere sopravvissuto agli assaggi, comincia a distribuire pacche come se piovesse. Minacciato fisicamente, lo staff si rimbocca le maniche e, nel giro di tre giorni, il ristorante, da bettola diventa un tre stelle Michelin. Salvo chiudere per fallimento il giorno dopo la partenza di Cannavacciuolo.
Adios. Al ristorante.