Costituzione o carta straccia?

La Costituzione italiana, un testo meraviglioso, fu approvata il 22 Dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente ed entrò in vigore il 1 Gennaio 1948. Purtroppo quelle parole, che sembrano scolpite nella pietra, sono state calpestate già troppe volte. Qualche esempio? Pronti.

Articolo 1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Già: su quello precario. Quando c’è.

Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Infatti, quando un magistrato indaga sui politici, viene subito trasferito.

Articolo 3: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Vi sembra che la Repubblica abbia rimosso gli ostacoli per fare partire chiunque alla pari di Tronchetti Provera o Montezemolo?

Articolo 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. Già. E come mai la Chiesa interferisce pesantemente nella vita politica? E come mai certi politici, prima di muoversi, s’informano sui desideri della Chiesa?

Articolo 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Sarà per questo motivo che la Rai trasmette L’isola dei famosi e La vita in diretta? E’ chiaro, trattasi di cultura. Quanto alla ricerca scientifica e tecnica: come mai i ricercatori italiani vanno tutti all’estero?

Per concludere, una domanda: Berlusconi, Bossi, Tremonti, Fini, D’Alema e Casini sono previsti dalla Costituzione? A noi risulta di no. Ecco, questa, a pensarci bene, è la prova più eclatante. I Padri Costituenti sono stati traditi. E gli italiani presi per i fondelli.

Inutile imbavagliare chi si imbavaglia da solo…

 

Frase scritta e depositata alla Siae da Fede, Minzolini, Vespa, Ferrara e tanti, tantissimi altri. Di destra, di sinistra, di centro. L'autocensura non conosce confini....

Dal Bagaglino – emblema della risata grassa e ridondante – al Bavaglino del Cavaliere che tutto il Terzo Mondo ci invidia (forse). Superfluo ribadire che il sottoscritto è contrario ad ogni forma di censura e limitazione della libertà d’espressione. Internet è un patrimonio dell’umanità e nessuno deve permettersi di “modellarlo” a suo uso e consumo. La rete deve rimanere un’isola felice. Perchè non ha nulla a che spartire con la tv generalista che, da decenni, risponde alle logiche spartitorie di una politica sempre più ingorda e arrogante. Politica adeguatamente spalleggiata dai maggiordomi dell’informazione e da conduttrici abbonate al chirurgo plastico, abilissime a frugare nei cassonetti dei rifiuti e nella vita dei presunti colpevoli. Detto questo, bisogna uscire dall’ipocrisia corrente: la legge, se approvata, penalizzerebbe solo i pochi giornalisti indipendenti rimasti in Italia (si contano sulle dita di una sola mano) e, soprattutto, i bloggers. Ovvero i veri protagonisti del web. Gente che spesso scrive solo per passione civile, senso di giustizia e indignazione. I media nostrani, anche se venisse approvato il bavaglino, non hanno nulla di cui preoccuparsi. Tanto le notizie più importanti della giornata – da diverso tempo – sono nascoste a pagina 28. Tanto gli editoriali critici e lungimiranti brillano da anni per la loro assenza. Pensate che gli ultimi disastri di questo Paese, crisi economica compresa, li ha previsti un comico, Beppe Grillo. Mentre le testate giornalistiche intascavano ingenti contributi pubblici e i giornalisti si autocensuravano per paura di infastidire le banche e i potenti di turno. Oggi qualcuno strilla solo per alzare la posta del suo ormai rumoroso silenzio.

La TOP TEN dei motivi per cui una persona si iscrive a Facebook

10. Deve comunicare agli “amici” che gli hanno appena consegnato la pizza a domicilio.

9. Deve mostrare agli utenti di Facebook la sua cellulite.

8. Deve dedicare una canzone di Marco Carta a chi ascolta solo Pat Metheny e Keith Jarrett.

7. Deve assolutamente invitare gli “amici” all’imperdibile evento la sagra del fungo prugnolo.

6. Vuole condividere con tutti gli amici la magica frase “ahò, oggi me so rotto er c…o…

5. Deve iscriversi al gruppo “Se non magni la coda alla vaccinara sei na bestia rara”.

4. Deve diventare fan di Gigi D’Alessio e Jimmy il fenomeno.

3. Deve comunicare agli amici che la pizza è costata ben 7 euro….

2. Deve postare da Youtube il video “i vantaggi di avere la diarrea”.

1. “C…o, ho 5000 amici!!! Ma come mai mi sento così solo?”.

A vent’anni

A vent’anni pensi di cambiare il mondo

a cinquanta ti accontenti di cambiare le cose che ti girano attorno.

A vent’anni pensi di essere un uomo veramente libero

a cinquanta ti accontenti di essere una persona abbastanza libera.

A vent’anni hai milioni di domande e pretenderesti milioni di risposte

a cinquanta hai sempre un milione di domande ma ormai hai capito che nessuno ti risponderà mai.

A vent’anni pensi di essere immortale

a cinquanta hai la percezione che tutto potrebbe finire all’improvviso.

A vent’anni il tempo ti sembra uno sciocco dettaglio

a cinquanta cominci a gustare ogni secondo come fosse l’ultimo.

A vent’anni la vita sembra avere poco senso

a cinquanta sembra averne ancora meno.

A vent’anni il futuro sembra un gigantesco punto interrogativo

a cinquanta spariscono sia il futuro sia il punto interrogativo.

A vent’anni vorresti cambiare il mondo ma, alla fine, puoi considerarti fortunato che il mondo non abbia cambiato te.