La pigrizia mentale dell’italiano medio…

cervelloL’italiano medio è sempre in movimento: jogging, palestra, pilates, cardiofitness, calcio, calcetto, tennis, pallavolo, nuoto e chi più ne ha più ne metta. Nulla di sbagliato. Tenersi in forma, a patto di non esagerare, comporta innumerevoli vantaggi. Peccato che a tanto dispendio di energie fisiche non corrisponda un adeguato lavorio cerebrale. In altre parole, se l’italiano medio dedicasse lo stesso tempo utilizzato per bruciare calorie alla nobile arte del pensiero, questo Paese sarebbe infinitamente migliore. La pigrizia mentale, infatti, è uno dei principali difetti dell’italiano medio, poco propenso a farsi domande e a sviluppare ragionamenti che vadano oltre il confine della superficialità. Meglio assoggettarsi al pensiero comune, alla cultura mainstream, al conformismo di massa. Avere un pensiero autonomo comporta fatica e presuppone l’utilizzo dell’organo chiamato cervello.
A patto, beninteso, di possederne uno.

Vent’anni dopo…

francia-mondialeDo you remember Francia 1998? La doppia incornata di Zidane, per la prima volta decisivo, poi il suggello di Petit. Didier Deschamps, allora capitano dei bleu, che alza la Coppa, Croazia protagonista anche allora, con Davor Suker, capocannoniere del torneo. A vent’anni di distanza la memoria riporta a galla immagini che il tempo non potrà mai seppellire. Storie di uomini e Nazionali che subiscono gli incroci del destino. Deschamps, oggi selezionatore, sulle orme di Zagalo e Beckenbauer, gli unici ad aver vinto la Coppa sia da giocatori che da Commissari Tecnici. Davor Suker, oggi presidente della Federcalcio, che assiste alla miglior performance del suo Paese. Persino superiore a quella della “sua” Croazia, piegata nelle semifinali di quell’edizione da una alquanto insolita doppietta di Thuram. La finale di Mosca ha mostrato il lato peggiore della Francia, troppo preoccupata di non ripetere il flop di Euro 2016. La pressione, infatti, era tutta nelle teste dei transalpini, mentre la Croazia, già ampiamente appagata da un Mondiale andato ben oltre le aspettative, ha potuto giocare con la leggerezza e lo spirito di chi non ha niente da perdere. Partita orientata dagli episodi, con la Francia uscita dal tunnel della paura solo dopo il 3-1. Nota di colore: dopo l’exploit di Brasile 2014, dove pronosticai con largo anticipo la vittoria della Germania, arrivando al punto di azzeccare anche l’altra finalista, ho concesso il bis battezzando alla vigilia del torneo il successo della Francia. Che ha dovuto fronteggiare il gufaggio di molti italiani. Compreso quello di Salvini. Meglio lasciare la politica fuori dal calcio giocato. Perché gente come Deschamps, Griezmann e Mbappè non ha nulla a che vedere con la spocchia di Macron.

Le pagelle di Inghilterra-Croazia…

croaziaLa finale sarà quindi Francia-Croazia. La squadra più completa contro quella che sa soffrire di più. Transalpini avvantaggiati anche per le tre fatiche supplementari dei balcanici, che hanno sempre avuto bisogno dell’extratime (due volte i rigori) per superare gli avversari .

Le pagelle di Inghilterra-Croazia

Inghilterra

Pickford 6 – Piuttosto isterico, tratta i compagni come Sgarbi i 5 Stelle, ma sui goal non ha colpe.

Walker 6 – Si nota soprattutto  quando viene colpito da una pallonata là dove non batte il sole.

Stones 5 – Come difensore ha la stessa credibilità di Cerasa come giornalista.

Maguire 6 – Gioca come se fosse al pub: pinta di birra in mano, sempre pronto a scatenare la rissa.

Trippier 6 – Piedi educati, inventa la punizione che illude gli inglesi. Poi si perde nel marasma generale.

Lingard 5,5 – Ininfluente come un editoriale di Severgnini.

Henderson 6 – E’ il ragioniere del centrocampo. Ma per fare 4+4 usa la calcolatrice.

Alli 5,5 – Stavolta non balla l’Alli Gully.

Young 5,5 – A dispetto del cognome fa solo cose vecchie.

Sterling 5,5 – Ha con il goal lo stesso rapporto che Alba Parietti intrattiene con la meccanica quantistica.

Kane 5 – Si divora il match point come un Destro qualsiasi. Non pervenuto come la temperatura di Santa Maria di Leuca.

Croazia

Subasic  7 – Uno dei migliori portieri visti al Mondiale.

Vrsaljko 7 – Oltre a correre come se fosse inseguito dai creditori, fornisce a Perisic l’assist del pareggio.

Lovren 6 – Più duro di Charles Bronson, randella che è un piacere. E, incredibilmente, finisce la gara con la fedina immacolata.

Vida 6,5 – Più fischiato di Albano a un concerto dei Rolling Stones, reagisce intonando la canzone dei Coldplay. Viva La Vida.

Strinic 5,5 – Uno dei terzini sinistri più scarsi del pianeta. Se la gioca con Molinaro. Forse.

Brozovic 6 – Più svogliato di un cliente da autogrill, si accende solo quando vede il Camogli.

Rakitic 6 – Dopo aver ascoltato Mengoni, si limita all’essenziale.

Rebic 7 – Scartato dal calcio italiano, ‘specializzato’ nel riconoscere i talenti, è una delle rivelazioni del torneo. Unico neo: è sempre sul filo del cartellino rosso.

Modric 6 – Il centrocampista più completo in attività di servizio, brilla meno del solito.

Perisic 8 – Primo tempo in stile ‘Nightmare’, ripresa da eroe nazionale. Un goal meraviglioso e l’assist per Mandzukic come ombrellino da mettere nel cocktail.

Mandzukic 7,5 – Un monumento allo stoicismo. Non molla mai.  E quello sguardo spiritato racconta più di un trattato la voglia di vincere.

Presentazione del diario Mondiale del blog…

fifa-2018Mancano 5 giorni al calcio d’inizio di Russia 2018.

Dal 13 Giugno, vigilia della competizione, partirà il mio diario Mondiale. Un appuntamento quotidiano a base di analisi delle partite, pagelle, pronostici, curiosità e tutto quello che mi verrà in mente. Vi ricordo che, quattro anni fa, pronosticai la vittoria della Germania, azzeccando anche la finale Germania-Argentina.

Ecco le mie sensazioni per questa 21° edizione

Cominciamo con gli 8 gruppi.

Le mie favorite.

Gruppo A: Uruguay, Russia

Gruppo B: Spagna, Portogallo

Gruppo C: Francia, Danimarca

Gruppo D: Argentina, Croazia

Gruppo E: Brasile, Costarica

Gruppo F: Germania, Messico

Gruppo G: Inghilterra, Belgio

Gruppo H: Colombia, Polonia

Questi i possibili accoppiamenti per gli ottavi di finale

Francia-Croazia

Uruguay-Portogallo

Spagna-Russia

Argentina-Danimarca

Brasile-Messico

Inghilterra-Polonia

Germania-Costarica

Colombia-Belgio

Questi i possibili accoppiamenti per i quarti di finale

 Francia-Uruguay

Spagna-Argentina

Brasile-Inghilterra

Germania-Colombia

Questi i possibili accoppiamenti per le semifinali

Francia-Brasile

Argentina-Germania

Questa la possibile finale

Francia-Germania

La mia vincente: Francia

Squadra rivelazione: Colombia

Capocannoniere: Antoine Griezmann

Ricorrenze…

renzietrenoIn questi giorni festeggio cinque anni di inimicizia con Babbeo Renzie. Cominciai a detestarlo alla vigilia delle primarie 2013 del PD, quando si capiva che la sua arroganza avrebbe prevalso sulla morbida arrendevolezza di Cuperlo e sulla gentilezza retrò di Civati. Non sopportavo quel suo fingersi nuovo per portare avanti idee vecchie, i suoi discorsi pieni di slogan e, soprattutto, quell’atteggiamento da Marchese del Grillo “Io sono io e voi non siete un cazzo”. Quando poi, il 17 Gennaio del 2014, lanciò su Twitter l’hashtag “Enricostaisereno”, pensai subito che l’ex boy scout stesse tramando nell’ombra. Infatti, giusto un mese dopo, grazie all’aiuto di Napolitano, riuscì a raggiungere il suo obiettivo: soffiare il posto al suo compagno di partito Enrico Letta. Il primo a sputtanarlo pubblicamente, sia pure in streaming, fu Beppe Grillo, sempre abile a capire in anticipo la portata di uomini e avvenimenti. Oggi, a cinque anni di distanza, ormai ai minimi storici quanto a credibilità, il ducetto di Rignano è tenuto in vita artificialmente dalla sua sempre meno nutrita pattuglia di leccaculo. Come dimostra l’ultima Leopolda, meno frequentata del circolo bocciofilo di Abbiategrasso. Eppure, nonostante tutte le batoste elettorali, Babbeo non perde il vizio di fare lo smargiasso in tv. Grazie alla preziosa complicità di Fazio e Floris. Due che stanno al giornalismo come Pippo Franco alla comicità.

Fenomeni del giornalismo…

sconcertiCirca un anno fa, in uno dei suoi pensosi editoriali, Mario Sconcerti scrisse, più o meno testualmente, “Cristiano Ronaldo nella Juve farebbe la riserva”. Alla vigilia di Juve-Real Madrid, dall’alto della sua lucidità, non pago della precedente performance, dichiarò ” Ci sono tante ragioni per cui il Real ha avuto un sorteggio sfortunato pescando i bianconeri. Non capisco perché dobbiamo sostenere che è una partita proibitiva per la Juve”. In un Paese normale, questo fenomeno del giornalismo sarebbe già stato squalificato da ogni dibattito sul calcio. Invece, dato che l’Italia non è un Paese normale, il suddetto è considerato uno dei migliori opinionisti sportivi in circolazione.

 

Casi umani…

lorenzinUomini e donne sull’orlo di una crisi di nervi. Sono gli elettori di PD e Forza italia, figli dello stesso eterno inciucio. Dal 5 Marzo li vedi rosicare su Facebook, ancora sotto choc per la supremazia elettorale del Movimento. Il loro odio nei confronti dei 5 Stelle è ormai pari a quello di Adinolfi verso la bilancia. Vagano per il web con aria mesta e afflitta, come Giuliano Ferrara quando gli presentano i dati di vendita del “Foglio”. Sono allo sbando come la Lorenzin, che confonde Enzo Ferrari con Gino Paoli: come se io scambiassi Nelson Mandela per Gennaro Migliore. Sono ormai dei casi umani: come Sgarbi e Brunetta.

Vi presento il mio nuovo libro…

copertina-melodia-delluniverso“La melodia dell’universo” è il mio ventesimo libro, il quarto completamente autoprodotto. E’ la storia di una grande amicizia, nata sui banchi di scuola, che ha come sfondo le periferie e la grande musica degli anni settanta. Red è un bambino introverso e solitario. Frank, al contrario, è spigliato e fin troppo socievole. I due, nonostante le differenze caratteriali, diventeranno inseparabili. A unirli sarà la leggendaria colonna sonora di quel periodo magico: la melodia dell’universo. La melodia dell’universo è l’amicizia che diventa musica. E viceversa. I capitoli del libro sono 33, come il numero dei giri degli LP. Ogni sezione porta il titolo di una canzone e l’anno di riferimento del brano. E poi ci sono le schede dei 33 cantanti e gruppi, arricchite dalle personali top five di Red e Frank. Che, in pratica, indicano la bellezza di 165 canzoni a testa, facendo riemergere dal passato La melodia dell’universo.
Ps: il libro, 190 pagine, è acquistabile solo dal sottoscritto, al prezzo di 15 euro + spese di spedizione.
Se volete prenotarlo (esce il 15 Febbraio), mandate una mail a renato@renatolamonica.com
Il disegno di copertina è stato realizzato da Emanuele Leone, grandissimo artista.

Il Bene e il Male

indianiTanti anni fa ci hanno fatto credere che i “Visi pallidi” fossero il Bene e gli indiani il Male.

Ma eravamo piccoli e abbiamo abboccato.

Oggi ci dicono che il Bene ha le sembianze di Berlusconi e il Male il volto dei 5 Stelle.

Ma oggi siamo adulti e vaccinati.

E quindi non abbocchiamo.

Anzi, li mandiamo direttamente a fanculo.

Viva gli indiani e viva i 5 Stelle.

In un Paese normale…

malcomE’ brutto constatare che, alle porte del 2018, c’è ancora gente che si scandalizza per un stocazzo e un vaffa, salvo chiudere gli occhi di fronte a 40 anni di mal governo, mazzette, scandali. Di fronte alle nefandezze di chi ha cancellato lo Stato Sociale, i nostri diritti, ridotto in povertà 11 milioni di italiani, scendendo pure a patti con la criminalità organizzata.
Costoro, invece di prendersela con Renzie, Berlusconi, Monti, Napolitano, Gentiloni e tutti i cialtroni che hanno affossato questo Paese, ce l’hanno a morte con i 5 Stelle, non avendo ancora compreso che, in un Paese normale, non dico perfetto ma normale, i 5 Stelle non sarebbero mai nati.
Il mio consiglio è: fatevi visitare da uno bravo. Perché ne avete bisogno.