Ci sono ricordi che percorrono a velocità supersonica la tangenziale della nostalgia. Ci sono pensieri che rimbalzano come palline di celluloide nei labirinti della nostra anima. Ecco, all’improvviso, il dolore sale i gradini e bussa con insistenza alla tua porta. In questi casi non può mai mancare una pioggia sottile. In questi casi non può mancare neanche il suono di un carillon. Il mondo, adesso, è racchiuso in una fotografia profumata di borotalco. Un volto che trasmette coraggio e serenità e che sembra prendersi gioco dei piccoli grandi disagi delle nostre esistenze. Due occhi che scrutano l’orizzonte e riservano un sorriso beffardo al destino. Il destino, in fondo, non è altro che una roulette truccata, dove esce sempre il numero zero. E noi siamo solo farfalle costrette ogni giorno a fare i conti con le diaboliche traiettorie del vento. Certe volte vorrei spogliare il tempo come l’autunno spoglia gli alberi. Ogni foglia caduta corrisponde ad una lacrima. Da custodire come una gemma nello scrigno dorato della memoria. Arrivederci Andrea.
scritto il 25 Aprile 2007
Tratto dal libro “La Juve nel Paese di Giralaruota”