Il 25 Novembre di 14 anni fa se ne andava uno dei calciatori più geniali di tutti i tempi. Un grande artista del pallone che, come tutti gli artisti, era insofferente alle regole e nemico giurato della banalità.
George Best, uno dei pochi che valeva il prezzo del biglietto, era un vero anticonformista in un mondo (quello del calcio) tra i più conformisti. George Best ha scansato per anni avversari, tatticismi e luoghi comuni, godendosi ogni istante come fosse l’ultimo. La sua vita, condotta sui binari dell’autodistruzione, è stata come una poesia: breve ma intensa. Di lui rimarrà per sempre quel dribbling irripetibile, disperso tra fiumi d’alcol e legioni di bellezze femminili. E anche la sua splendida ironia, racchiusa in questa frase “Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcol. Sono stati i venti minuti peggiori della mia vita”.