Ho avuto l’illuminazione dopo aver letto il pronostico di Mario Sconcerti: “Penso vincerà la Francia,”. Davvero? Okay, allora proviamo a seguire il consiglio del grande intenditore di calcio puntando 20 euro sul Portogallo. Scommessa andata a buon fine anche per la magnanimità del destino, che a volte ti restituisce quello che ti aveva sottratto anni prima. Già perché questa finale mi ha ricordato quella del 2004, con il Paese ospitante (il Portogallo) battuto a sorpresa dalla Grecia. Per la gioia di Emilio Fede, l’unico ad aver puntato sugli ellenici. Dodici anni dopo, i lusitani hanno indossato i panni dei greci, lasciando alla Francia l’organizzazione del torneo e il ruolo di favorita.
Nel 2004 decise Charisteas, stavolta il graffio decisivo porta la firma di Éderzito António Macedo Lopes, meglio conosciuto come Eder, non proprio un fulmine di guerra sottoporta. Senza l’infortunio di Ronaldo (unico portoghese in campo anche nella finale del 2004), l’attaccante originario della Guinea-Bissau non sarebbe mai entrato in campo. L’uscita del futuro Pallone d’Oro ha invece favorito la mossa sfrontata di Fernando Santos, che ha tolto un centrocampista (Renato Sanches) per dare peso al reparto offensivo. Da quel momento la partita del Portogallo è cambiata come la faccia di Donatella Versace.
Il palo di Gignac, a tempi regolamentari praticamente scaduti, è stato l’ultimo acuto della Francia, frenata dalle splendide parate di Rui Patricio e tradita dal fenomeno mediatico Pogba. Fateci caso: quando cresce il livello degli avversari e l’importanza della posta in palio, mister 120 milioni (voglio proprio vedere chi spenderà tutti quei soldi per un bluff) scompare dal rettangolo di gioco. Sarebbe invece ingeneroso prendersela con Griezmann, ieri sera sottotono, ma di gran lunga miglior calciatore del torneo. Insieme al portoghese Joao Mario, un centrocampista più unico che raro per qualità e quantità.
ps: Per completezza d’informazione va anche detto che, con la vecchia formula, il Portogallo sarebbe uscito al primo turno.