Un giorno, una signora dall’aspetto austero, bussò alla porta di Roger.
“Buongiorno, sono la Verità. Mi stavi cercando?”.
“Finalmente” disse Roger, “ormai non ci speravo più”.
“Scusami del ritardo, ma volevo essere sicura che tu fossi pronto”.
“Pronto per cosa?”.
“Pronto per conoscere la Verità”.
“Certo che sono pronto”.
“Allora spegni la tv e guardami negli occhi: la verità ha bisogno di silenzio e di rispetto.
Ecco, questi sono i fatti.
Nudi e crudi.
Perché, ricorda: per ogni vicenda, brutta o bella che sia, c’è sempre una sola verità”.
“Ma lei è proprio certa che questa sia la Verità? Onestamente io ho molti dubbi”.
A quel punto, la signora dall’aspetto austero, si avviò verso la porta.
“La mia presenza qui non ha più senso. Perché tu, caro Roger, in realtà non stai cercando la Verità.
Ma la “tua” verità.
Quella che ti fa comodo”.