Carlos Tevez, ottimo giocatore con un pessimo carattere, non andrà al Milan. Il signor “Spinga Meani, spinga” aveva già virtualmente in tasca il contratto del bizzoso l’argentino: vedi foto, più eloquente di ogni parola. Poi, Pato, ormai destinato al PSG, si è messo di traverso. Magari, ad intralciare i piani del geometra di Monza, è stata Barbara Berlusconi, la fidanzatina del brasiliano. Oppure, ad interrompere la trattativa – sentiti gli umori della piazza – c’ha pensato Silvio in persona. Alla fine, sia pure involontariamente, a guadagnarci è stato solo il Milan. Vi spieghiamo perchè. 1.Tevez, 28 anni a Febbraio, è uno che pretende il posto fisso in squadra. Altrimenti crea scompiglio nello spogliatoio. E a Milanello, con gente come Ibrahimovic e Boateng, basta poco per accendere la scintilla. 2. Pato, 23 anni a Settembre, oltre ad avere più classe e 5 anni e mezzo in meno dell’argentino, accetta la panchina (più o meno) senza fiatare. 3. Tevez ha un ingaggio molto più sostanzioso di Pato. Il fatto che l’argentino non sia tesserabile per la Champions – competizione non alla portata dei rossoneri – ci sembra invece un particolare del tutto insignificante. Anche se la vicenda potrebbe ancora riservare qualche colpo di scena, fossimo in Galliani, al di là della figuraccia mediatica, tireremmo un grosso sospiro di sollievo. Pato, nonostante qualche infortunio di troppo, secondo noi incide più di Tevez. Anche se, per consacrarsi definitivamente, il brasiliano avrebbe bisogno di uno psicologo del calcio. Per esempio, uno come Hiddink.
Il Tevez delle cinque
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